CORRIERE DEL GIORNO Provincia Jonica del 23/05/2007

SOSPESI I LAVORI. IL SITO E’ SALVO Fax delle Ferrovie ai costruttori dei piloni del raddoppio della BA-TA.Borracci: L’8 giugno prima seduta del Tavolo di concertazione.Conclusa una storia cominciata il 17 marzo scorso

Palagianello – Una battaglia vinta, in poco tempo e senza clangori.La popolazione lo ha protetto,le Ferrovie hanno fermato i lavori della costruzione dei piloni per il raddoppio della Ba-Ta, il sito archeologico è salvo,il Tavolo di concertazione dovrebbe avere la sua prima seduta l’otto giugno prossimo. Dice tutto9 di getto il presidente del Consiglio comunale,Maria Rosaria Borracci, reduce dalla Sovrintendenza dove ha concordato la data per la prima riunione in cui Comune,Ferrovie,Sovrintendenza e assessorato regionale cominceranno a studiare il modo per salvare il sito e la circostante area. In quella riunione, inoltre, aggiunge la Borracci, dovremo anche mettere a fuoco con le Ferrovie il da fare per la vecchia stazione e l’area circostante la nuova. La storia, continua la presidente aennina del Consiglio palagianellese,accompagnata dal vicesindaco Carmela Resta,dall’assessore all’agricoltura Marco Natale e dall’Archeologo Domenico Caragnano, comincia nel consiglio del 17 marzo scorso, quando la notizia del ritrovamento del sito divenne ufficiale. Da allora abbiamo tenuto tre conferenze dei capigruppo per elaborare l’agenda delle discussioni con le Ferrovie e chiedemmo un incontro all’assessore ai Trasporti Mario Loizzo, il quale ci disse che poteva riceverci in giugno. Nel frattempo le Ferrovie facevano orecchie da mercante alle nostre richieste di incontro. Non ci restava che il presidio. Il Sindaco Francesco Petrera propose in Consiglio di indossare la fascia tricolore e andare sul sito. Da allora il sito divenne “cosa “ di tutti. Ieri, con lo stop ai lavori intorno al sito,le Ferrovie hanno riconosciuto alla piccola tomba d’epoca bronzea, un diritto d’esistenza, anzi di cittadinanza. Nessuno dei politici di Palagianello ha avuto esitazioni nel rivendicare la salvaguardia del prezioso reperto. Hanno agito separatamente, salvo le critiche diessine alla “vetrina” del presidio, perché le ferite delle divisioni partitiche non si sono ancora rimarginate, ma ciascuno ha chiamato il proprio consigliere regionale e gli ha “ingiunto” di sostenere la difesa del sito. E a dar manforte a tutti è sceso per ben due volte sul sito il ministro Bianchi. E tutti sapevano di dover far fronte a un “potere forte”, qual è la ditta costruttrice dei piloni, di grande nome, e all’usanza che quando lavori di pubblica utilità incontrano piccole giacenze antiche, le giacenze vengono risepolte e i lavori proseguono. Ieri, giunto il fax del dirigente regionale delle Ferrovie, che fermava i lavori intorno al sito, il presidio è stato sciolto.I politici e i cittadini che sogliono scendere in trincea sono tornati alle loro case, paghi di un bel risultato : appunto il riconoscimento di un diritto di cittadinanza del sito, che nella speranza di tutti è che sia il primo di una lunga serie, il primo ritrovamento di un’area sacra, al dire dell’archeologo Domenico Caragnano, professore a Palagianello. Il sito, spiega Caragnano, pur ricordando una tomba domenica, potrebbe essere il punto di riferimento di un’area in cui si celebravano riti di tradizione greca come il culto per i Dioscuri. Ancora al dire di Caragnano, vi sono tracce risalenti all’età Bronzo e l’intera zona apparterrebbe alla polis tarantina perchè più oltre ,Castellaneta e Laterza, stavano i peuceti che resistevano all’infiltrazione tarantina.Infine, secondo Caragnano quest’area sarebbe un unicum monumentale, nel territorio jonico. Un ritrovamento, dunque, di cui essere gelosi per le sue prospettive future, quindi da proteggere.Innanzi tutto dai tombaroli poi dalla modernità. Terra jonica già conosce la devastazione di altri reperti storici. In agro di Laterza, negli anni 60/70 fu scoperta, infatti, una vasta necropoli greco-romana che fu subito svuotata dai “tombaroli” che, per pochi soldi nelle loro tasche hanno fatto si che alcuni ricettatori privati si costituissero un museo in casa, impoverendo, però, Laterza, perché un territorio, perché un territorio di agricoltura marginale oggi avrebbe potuto essere una meta turistica e avrebbe dato, ricevendone altrettanto in cambio, attrazione alla Gravina: due poli per una politica turistica di alto profilo e intensa affluenza. Ciò che spera Palagianello, paese consapevole da non molti anni del suo potenziale turistico: case grotte con piccolo Santuario mariano sulla sommità di un costone della gravina; la stessa gravina che oltre ad essere un museo di flora e fauna specifiche e luogo di silenzio e salubrità e nascondiglio del brigantaggio ha un pozzo arabo nel suo interno, un tipo di pozzo di piccola entrata che, perciò, nel suo interno assume fattezza simili a una botte; la sovrastante murgia che porta a Mottola e che è una delle poche ancora tutta boscata; quindi nell’insieme un patrimonio ambientale e culturale a cui, l’archeologia darebbe un decisivo incremento. Palagianello à un esempio di concordia: ma mostra che la concordia è possibile, anzi facile, quando ci si occupi di fatti di pubblico interesse.

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