LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO DEL 2.05.2008

100 anni fa Palagianello ridiventava comune autonomo

Per secoli, Palagianello ebbe la sua autonomia amministrativa. Il comune era retto da un sindaco e dagli “Eletti” scelti tra gli abitanti del casale il 15 agosto di ogni anno. Ma poi, a seguito della legge napoleonica del 2 agosto 1806 che, fra l’altro, disciplinava il riordinamento amministrativo, era stato aggregato a Palagiano a causa dell’esiguo numero di abitanti. 100 anni fa otteneva nuovamente l’autonomia comunale dopo non poche lotte. Palagiano non voleva “mollare” Palagianello di cui incamerava le tasse ma poco spendeva per rendere questa borgata vivibile. Vero e’ che il dott. Salvatore Masella, “palagianese per nascita ma Palagianellese per adozione e gratitudine”, denuncio’, tra l’altro, in piena seduta consiliare a Palagiano, “che le strade di Palagianello sono impraticabili e sempre cosparse di melma in putrefazione, da cui esalano profumi non certo gradevoli e neppure innocui”. Le richieste di separazione da Palagiano andarono avanti per diverso tempo senza sortire concreti risultati tanto che del fatto il doptt. Masella interesso’ il ministro per l’Interno Giovanni Giolitti. E finalmente il 4 maggio 1908, “alle ore diciassette nella solita sala delle adunanze Consiliari”, come si legge nel verbale di quella seduta, ebbe luogo il primo “Consiglio Comunale in seduta straordinaria ed in prima convocazione”. All’ordine del giorno, “Insediamento del Consiglio Comunale- Nomina del Sindaco e della Giunta”. Il commissario prefettizio Luigi Capriolo, “incaricato delle operazioni elettorali per la rappresentanza Consiliare del Comune eretto in Ente Autonomo…, dopo aver letto la sua relazione, con la quale “delinea a grandi tratti il ruolo dell’Amministrazione”, invita Michele Luisi ad assumere la presidenza dell’adunanza essendo risultato l’eletto con maggior numero di voti. In quella storica assise erano presenti “i Signori Consiglieri 1.Luisi Michele, 2.Libraro Michele, 3.Capone Cosimo, 4.Tamburrano Michele, 5.Carpignano Vincenzo, 6.Aloisio Tommaso, 7.Elefante Vincenzo, 8.Libraro Francesco, 9.Petrera Filippo, 10.Buomprete Arcangelo, 11. Stellacci Giovanni, 12.Gigante Vito, 13.Urso Francesco, 14.Donvito Giacinto, 15. Marinuzzi Pietro”. Fu eletto sindaco Michele Luisi con 14 voti su 15 elettori (lui non si era votato: erano altri tempi ed era altra gente!). A questo punto il commissario prefettizio cessava la sua attivita’ e mancando il segretario comunale, ne assunse le funzioni Francesco Libraro, “uno dei piu’ giovani fra gli eletti”. Quindi si procedette all’elezione degli assessori. Effettivi, risultarono Arcangelo Buompane e Tommaso Aloisio; supplenti, Francesco Libraro e Vincenzo Elefante. Svolsero le mansioni di scrutatori Vito Gigante, Tommaso Aloisio e Filippo Petrera. Terminate queste operazioni, il sindaco Michele Luisi propose di concedere a “S.E. il Conte Pietro D’Ayala valva, Senatore del Regno, la cittadinanza onoraria come colui che maggiormente ha spiegato l’opera sua perche’ il Paese raggiungesse lo scopo che oggi rende tutti lieti”. La notizia gli sarebbe stata comunicata telegraficamente. Propose, infine, “pure l’invio di un telegramma di ringraziamento all’Onorevole Giuseppe Alberto Pugliese, come quegli che presento’ la Legge al Parlamento Nazionale”. Tale legge e’ la 318 del 6 giugno 1907, che reca le firme del re Vittorio Emanuele III, di Giolitti e del guardasigilli Orlando, mentre il decreto esecutivo e’ del 23 febbraio 1908. Le due proposte furono votate all’unanimita’. L’attuale sindaco Michele Labalestra informa che il centenario sara’ celebrato con varie manifestazioni fra cui la stampa di un “quaderno” storico curato da Vito Vincenzo Di Turi.

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